giovedì 22 gennaio 2015

Indottolo non più pisolo

E Stefàno che fa? 
Scrive letterine, ovviamente!

Ilva, nuova protesta indotto occupata aula del Consiglio

Sale di livello la protesta degli operai dell’indotto Ilva. Oggi, per il secondo giorno consecutivo, hanno manifestato a Taranto prima davanti alla direzione dello stabilimento, poi sfilando in corteo sulla statale Appia per raggiungere Palazzo di città. In centinaia hanno presidiato piazza Castello e bloccato il ponte girevole, che divide la città vecchia dal borgo. Questa volta gli operai, molti dei quali non percepiscono lo stipendio da sei mesi, hanno deciso di mantenere un presidio fisso e di occupare simbolicamente l’aula consiliare.
E' stato il sindaco-pediatra Ippazio Stefàno a consegnare ai manifestanti le chiavi della stanza del Municipio in cui abitualmente si svolgono le sedute del Consiglio comunale. Dopo aver cercato invano di mettersi in contatto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, il primo cittadino ha deciso di scrivere al premier Renzi una nuova lettera, la seconda in due giorni.
“E' necessario che il Governo e il Parlamento – auspica Stefàno – individuino le possibili soluzioni per rispondere in tempi rapidissimi e mediante l’assunzione di impegni certi alle legittime aspettative dei lavoratori del sistema dell’indotto, degli appalti, delle forniture Ilva”. In assenza di risposte, aggiunge il sindaco, “una grande questione sociale, industriale, ambientale che può qualificare un nuovo corso per il Mezzogiorno e per il Paese in chiave strategica, rischierebbe una deriva che può addirittura sfociare in problemi di ordine pubblico che tutti quanti devono contribuire ad arginare”.
Sul balcone di palazzo di Città da ieri sera campeggia lo striscione con la scritta 'I lavoratori dell’Ilva, delle imprese dell’indotto, la città di Taranto insieme per la difesa della salute e del lavoro”.
Una prima risposta è arrivata dai tre neo commissari straordinari dell’Ilva Piero Gnudi, Corrado Carrubba ed Enrico Laghi, che si dicono “impegnati affinchè si possa tener conto delle esigenze espresse dalle società dell’indotto nella definizione dei criteri per individuare i fornitori cosiddetti strategici”.
Ma gli operai invocano "garanzie scritte" e annunciano insieme ai sindacati che ci sarà un presidio permanente ad oltranza nell’aula consiliare. Altre iniziative di mobilitazione sono attese già a partire da domani.
Intanto, è stata aggiornata al 4 febbraio prossimo l’udienza preliminare dinanzi al gup di Taranto Vilma Gilli dell’inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici Ilva. Sono imputate 49 persone fisiche, tra cui anche politici e amministratori pubblici, e tre società. Oggi è stata accolta la costituzione di parte civile del Comune di Crispiano e ha chiesto di essere interrogato il direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, che risponde di favoreggiamento personale nei confronti del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a sua volta imputato di concussione aggravata. La Regione Puglia si è costituita parte civile pur senza quantificare il danno. (GdM)

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