Il ruggito del coniglio
ArcelorMittal – la
multinazionale franco-indiana fino a pochi mesi fa interessata ad
acquisire le quote azionarie dell’Ilva di Taranto – ha investito 87
milioni di euro per abbattere l’inquinamento atmosferico e l’impatto
devastante sull’ambiente e sull’ecosistema delle prorpie imprese
siderurgiche. Al centro del rivoluzionario progetto, il metabolismo
intestinale dei conigli, in grado di trasformare il monossido di
carbonio – una delle emissioni più inquinanti – in bioetanolo
Secondo un articolo apparso nella
giornata di ieri sul quotidiano “Il Foglio”, ArcelorMittal – l’azienda
leader mondiale nella produzione dell’acciaio – “avvierà entro l’anno
nello stabilimento di Gand (Belgio) una tecnologia rivoluzionaria che
trasforma il monossido di carbonio – una delle emissioni più inquinanti –
in bioetanolo”. Il gruppo siderurgico franco-indiano - fino a pochi
mesi fa interessato all’acquisizione dell’Ilva di Taranto – sino ad ora
avrebbe investito nel processo 87 milioni euro, affidando il progetto ad
una azienda neozelandese, la LanzaTech. Gli scienziati neozelandesi
hanno scoperto che i microbi presenti nell’intestino dei conigli
riescono a operare la trasformazione in bioetanolo dei gas tossici prima
che questi vengano prodotti. A sua volta il carburante così ottenuto
può essere rivenduto per finanziare l’operazione e magari evitare
dissesti ambientali. Un investimento in nuove tecnologie e sviluppo che
abbatterebbe quasi del tutto l’inquinamento atmosferico e l’impatto
devastante sull’ambiente e sull’ecosistema delle imprese siderurgiche.
Investire in ricerca e sviluppo sarebbe
dunque l’unica via percorribile, a Taranto, per conciliare ambiente,
salute e lavoro. Individuare punti fermi di sana ed innovativa crescita
economica e sociale e abbandonare il paradossale assunto: “Se non
inquina non lo vogliamo”. Anche il Papa nella sua enciclica “verde”
"Laudato sì, sulla cura della casa comune”, fa riferimento proprio a
temi di scottante attualità ponendo al centro del testo la tutela e la
salvaguardia dell’ambiente nonché l'invito a cercare altri modi di
intendere lo sviluppo economico. L’atavico ricatto “salute o lavoro”
potrebbe, con tale rivoluzionaria metodologia, essere finalmente
eclissato. (Cosmpolismedia)
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