martedì 4 dicembre 2012

E cosa vi aspettavate?

Napolitano firma il decreto

Arriva la firma del presidente della Repubblica in calce al decreto legge sull’Ilva, con due novità. La prima: il testo normativo, che attende ora la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, sarà applicato a qualsiasi azienda abbia interesse strategico per il Paese. La seconda: al contrario del testo precedente, il decreto fissa un limite temporale autorizzando, «in sede di riesame dell’Aia, la prosecuzione dell’attività produttiva per un periodo di tempo determinato non superiore a 36 mesi».
Il decreto diventa uno strumento legislativo con «disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale». Il cambiamento in corsa del testo da parte del governo, prima del suo arrivo al Quirinale, ha valore politico rilevante. Il provvedimento licenziato venerdì scorso da Palazzo Chigi tracciava un perimetro ben preciso intorno all’emergenza ambientale dello stabilimento siderurgico, elevando l’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, al rango di legge. Riferendosi in generale a tutti gli stabilimenti industriali «di interesse strategico nazionale», il decreto legge perde l’allure , di decreto «salva-Ilva» come i critici si erano già affrettati a bollarlo.
Attraverso le nuove norme saranno applicate le prescrizioni previste dallìAia per rendere compatibili con l’ambiente gli impianti dello stabilimento siderurgico. Napolitano dovrà, inoltre, nominare il garante che vigilerà sull’applicazione degli articoli di legge e sul rispetto delle prescrizioni da parte della proprietà. Il percorso disegnato per il Gruppo Riva dovrà essere seguito senza possibilità di «deviare» dal tragitto. Pena pesanti sanzioni pecuniare, fino all’esproprio dello stabilimento siderurgico da parte dello Stato.
Il «debutto» del decreto, sul fronte operativo, è previsto sabato prossimo con la chiusura dellaltoforno numero 1 e di due batterie della cokeria proprio per avviare i lavori previsti dall’Aia.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, il testo normativo entrerà in vigore. Dovrà poi essere convertito in legge dal Parlamento, svestendo i panni dell’urgenza, entro sessanta giorni. Nel frattempo sul suo cammino potrebbe trovarsi la «mina» del conflitto tra i poteri: la magistratura potrebbe ricorrere alla Corte Costituzionale sollevando una questione di legittimità costituzionale o, appunto, un conflitto di attribuzione fra i poteri dello Stato.
I primi, importanti segnali, in questo senso, si avrebbero già dopodomani, quando il tribunale del riesame si pronuncerà sull’ultimo provvedimento di sequestro del gip. L’Ilva farebbe valere davanti al giudice il dissequestro degli impianti stabilito proprio dal decreto legge. Fulvio Colucci (GdM)

Nessun commento: