giovedì 17 giugno 2010

Riva colpevole!

Comunicato stampa di Legambiente

Ilva: prescrizione reati a carico dell’ex presidente Emilio Riva. Legambiente: “ Il reato c’è, decade solo per i tempi.”

“Il reato c’è e nonostante l’annullamento della condanna per prescrizione, rimane confermato l’accertamento dei fatti dichiarato con la sentenza del Tribunale di Taranto poi confermata dalla Corte di Appello”.
E’ questo il commento di Legambiente alla sentenza pronunciata ieri dalla Suprema Corte di Cassazione nel processo a carico dell’Ilva di Taranto nella persona del patron Emilio Riva e di altri imputati in merito all’inquinamento derivante dai forni delle cokerie e dei parchi minerali.
“La Corte”, afferma Eligio Curci, avvocato di Legambiente, “nel dichiarare tutti i reati ormai prescritti, ha però respinto i ricorsi degli imputati tendenti ad ottenere una sentenza di assoluzione.
Pertanto, solo il tempo necessario per il completamento dei tre gradi di giudizio ha permesso a Riva di evitare la conferma anche della condanna inflitta dai giudici.
Certamente, rimane intangibile l’affermazione del diritto di Legambiente di costituirsi parte civile in processi che, come questo, riguardino pesanti danni all’ambiente e rimane confermato il diritto dell’associazione ad agire nei confronti di Emilio Riva per chiedere il risarcimento dei danni da lui causati con i comportamenti accertati nel giudizio”.
“E’ altrettanto incontestabile”, dichiara Lunetta Franco, presidente del Circolo Legambiente di Taranto, “che nell’assenza assordante di tutti gli enti territoriali che istituzionalmente avrebbero il compito di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini del territorio, Legambiente continua nella sua assidua presenza, anche giudiziaria, per combattere ogni forma di inquinamento”.
La sentenza sulle cokerie ILVA giunge in un momento in cui questo reparto del siderurgico è al centro delle polemiche in relazione all’emergenza benzo(a)pirene. Secondo la relazione presentata dall’ARPA il il 92% di questo pericolosissimo inquinante, infatti, proviene proprio dalle cokerie.
“Non pensiamo che le questioni ambientali possano essere risolte per via giudiziaria”, conclude Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente, “ma l’accertamento incontrovertibile, come in questo caso, delle responsabilità, è un’ulteriore conferma dell’urgenza di prescrizioni severe nell’Autorizzazione Integrata Ambientale che dovrà essere rilasciata all’LVA e di controlli che, oltre a verificarne l’efficacia, impediscano in futuro il compiersi di reati a danno dell’ambiente e della salute dei cittadini di Taranto”.

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