martedì 15 settembre 2009

Quella volta che il PD si accorse dell'ambiente... (speriamo che duri)

Ampliamento centrale Eni: 'Pronti allo scontro ideologico e di coscienza'

L'ampliamento della centrale causerà un aumento del 276% di CO2. Di seguito, una nota dell’assessore al bilancio, Michele Pelillo sull’ampliamento della centrale elettrica della raffineria Eni, a Taranto: “Taranto rischia di essere vittima di un nuovo scempio ambientale. Se da un lato la regione Puglia ha espresso il suo parere assolutamente sfavorevole all’ampliamento della centrale elettrica della raffineria Eni, citando numeri e dati ben precisi, dall'altro assistiamo allibiti alla firma da parte del Governo nazionale di una ennesima beffa per la città di Taranto. Inevitabile il conflitto politico e di coscienza con il ministro Prestigiacomo che, autorizzando la VIA per l'ampliamento della centrale elettrica dell'ENI, consentirà che in riva allo Jonio si producano anidride carbonica e monossido di carbonio in maniera massiccia e pericolosa per la salute. Si passerebbe infatti dalle attuali 87 tonnellate di CO a 456 tonnellate all’anno, mentre la produzione di CO2 arriverebbe addirittura a più di 1000.00 tonnellate all'anno. A questo possibile disastro ambientale noi continuiamo a dire il nostro secco no. Se nel 2007 i capi di governo europeo si erano dati come obiettivo la diminuzione della concentrazione della CO2 entro il 2012, la presenza di una nuova centrale elettrica andrebbe in senso opposto alle linee ambientali europee. Per assurdo Taranto violerebbe le direttive del protocollo di Kyoto, facendo un passo indietro nell’evoluzione della cultura ambientale mondiale. Dalle carte presentate agli uffici regionali, infatti, si evince chiaramente che con l’ampliamento della centrale elettrica si avrebbe un incremento del 276% della produzione di CO2. Come può un ministro della Repubblica -ed una madre- ignorare le quantità di veleni che sarebbero introdotte nell'atmosfera a seguito della sua autorizzazione? Con quanta superficialità è stata assunta questa scelta? Perchè non si è tenuto conto del parere sfavorevole della Regione? La politica non può rimanere inerme di fronte a queste evidenze. Se il 2009 sarà ricordato per l’applicazione della legge regionale contro la diossina non possiamo consentire che nel silenzio della burocrazia si consumi un delitto ambientale dalla portata catastrofica. È necessario mobilitare le coscienza, informare la popolazione, prendere misure cautelative per noi e per i nostri figli perché non possiamo cedere a un ricatto come quello proposto dall’Eni. Con l'autorizzazione del Governo nazionale la centrale Eni potrà produrre energia cinque volte superiore alle attuali prescrizioni; se da un lato è vero che utilizzerebbe come combustibile il gas naturale che è meno nocivo, dall’altro ci preoccupa sapere che verrebbe utilizzato un settore del vecchio impianto per una potenzialità di circa 47,3 Mwe. Nei giorni scorsi è stato più volte avvertito in varie zone della città un odore forte probabilmente proveniente proprio dalla raffineria ed è difficile passare dal primo tratto della statale 106 in uscita da Taranto senza essere colpiti dagli odori derivanti proprio dal medesimo stabilimento di proprietà dell’Eni. “Sarebbe il caso che gli Enti preposti al controllo spiegassero alla popolazione, e agli internauti che anche nella piazza virtuale di Facebook la notte scorsa si interrogavano sulla provenienza del puzzo insopportabile, quali le origini degli odori, quali gli elementi che li caratterizzano e che ne sono all’origine. È importante che si proceda con urgenza a rilevare tecnicamente la natura di questi odori che costringono sempre più spesso i tarantini a barricarsi nelle case per associare a questi una fonte ed eventualmente un colpevole. Non siamo giustizieri. Ma non abbasseremo la guardia sulle questioni ambientali e da ogni piazza continueremo a giustificare e a sostenere con i dati, con i numeri e con le evidenze scientificamente rilevanti le motivazioni del diniego alla richiesta di VIA per l’ampliamento della centrale Eni”. (notiziarioitaliano)


Nessun commento: